E' accaduto anche di recente su Reiki Italia, sul tema della comunicazione dei dati di una persona per cui richiedere aiuto e questo mi ha fatto riflettere, ancora una volta, su quanto siamo umani, e per ciò stesso, spesso insicuri e bisognosi di "inscatolarci", irrigidirci dentro regole che forse non hanno ragione di esistere.
Il tema del contendere si poteva dividere in due parti: 1) la richiesta d'aiuto non veniva dalla persona che ne aveva bisogno; 2) comunicare pubblicamente dati personali delicati e persino una foto.
Ci è stato insegnato che Reiki deve essere richiesto dalla persona interessata, ma soprattutto che Reiki è Amore incondizionato. Non ci sarebbe consentito, quindi, interferire nella vita di una persona su iniziativa di un'altra.
Sono pienamente d'accordo: capita spesso che ci vengano indirizzate persone da amici e parenti preoccupati, mentre loro non ci pensano nemmeno a lavorare su se stessi o a cambiare la situazione che stanno attraversando.
C'è tuttavia una riflessione da fare: l'intervento è necessario per la persona indicata, o lo è, forse, di più per la persona preoccupata?
Non possiamo mai cambiare gli altri, ma possiamo mutare noi stessi e il nostro atteggiamento, così da vedere le cose evolversi naturalmente.
Non a caso questo blog riporta: "Cambia il modo di guardare le cose e le cose che guardi cambieranno".
L'atteggiamento corretto per chi opera con Reiki, quindi, credo sia inviare l'aiuto "alla situazione" della persona che ci richiede un aiuto per l'amico o il parente.
Reiki è Energia Intelligente, Amore, e lavorerà sempre per il meglio.
Per il secondo punto, il comunicare dati sensibili e situazioni delicate, nonché foto della persona, ricordiamo che ci è stata insegnata la necessità di un "testimone" per potere "lavorare" e indirizzare con precisione l'Energia Reiki.
E' un insegnamento necessario per chi inizia, meno per chi ha approfondito Reiki e vi ha lavorato a lungo.
Si dice: "Impara l'arte e mettila da parte".
E se ci fermiamo un attimo a riflettere, possiamo ricordare che siamo tutti connessi, la nostra energia è connessa a quella di tutto il mondo, quindi il nostro pensiero, la nostra intenzione vanno direttamente a connettere Reiki alla persona che ne ha bisogno. Reiki, in realtà, non ha bisogno di una fotografia, siamo noi, insicuri, che temiamo di non "sapere indirizzare correttamente Reiki".
Ma questo presupporrebbe un nostro "potere" su Reiki e non è così (ma lo dimentichiamo).
Bisogna tuttavia condividere qualche informazione, se vogliamo condividere il lavoro di aiuto, e ognuno sceglie la sua forma.
Personalmente seguo la tradizione ebraica che per invocare aiuto per qualcuno lo identifica col nome proprio, l'anno di nascita e nome proprio della madre (mater semper certa est, pater non unquam). Niente cognomi, niente foto, niente particolari sulle condizioni della persona, se non in forma impersonale o se non fanno parte del messaggio di richiesta di aiuto "inoltrato" dalla persona stessa.Continuo a ripetermi: 1) noi siamo solo strumenti, 2) Reiki è Energia Intelligente e Amore incondizionato, 3) siamo tutti connessi, vibriamo insieme.
Per questo motivo, una volta coinvolti da Reiki, non lasciamoci irrigidire negli schemi e lasciamolo scorrere senza timore.
Che Reiki - Luce - Amore siano sempre con tutti noi.
Tanya Torres, "Maria Magdalena del Corazon" |
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