lunedì 25 aprile 2011

Desiderata

Un giorno di festa, di pausa, di riflessione in cui ricordare anche quanto di bello abbiamo...
e allora ecco una poesia composta all'inizio della mia storia con Daniela... ed è ancora così...


Desiderata

Desiderata è il tuo nuovo nome
Desiderata, 
perché dodici ore lontano da te sono eterne
anche se ho mille cose da fare,
su cui concentrarmi.
Desiderata,
perché sto imparando a vivere
e la mia vita sei tu.
Desiderata,
perché quando non ci sei, non vivo,
ma lotto per sopravvivere
e poterti rivedere, risentire.
Desiderata, perché ogni mio respiro
chiede di te,
perché ogni mio sguardo cerca te.
Desiderata, perché ogni parte di me
è vuota e inutile se non ci sei,
mia Desiderata.

mercoledì 20 aprile 2011

Cena-lezione di Pesach

Anche quest'anno ho voluto riproporre una serata con cena-lezione per Pesach.
Sicuramente l'ebraismo non è la mia religione, la religione in cui sono nato, ma è altrettanto certo che in esso si trovano le radici del cristianesimo, quindi riallacciarsi a momenti importanti della liturgia ebraica è uno dei modi per riflettere anche sulla nostra spiritualità.
E' stata una serata molto interessante, in cui storia, cultura, preghiera, meditazione, confronto, ma anche gioia, divertimento, piacere della tavola e della compagnia si sono mescolate, fondendosi e arricchendo tutti i partecipanti.
Quante cose non sappiamo delle nostre origini!
Quante cose leggiamo senza capire cosa "nascondono" oltre il livello visibile della parola...
Siamo troppo abituati a leggere e assimilare solo un livello superficiale degli scritti che abbiamo sotto mano, mentre dovremmo fermarci un poco di più a riflettere, a meditare, a confrontarci con la nostra vita quotidiana riguardo a quanto le Scritture ci dicono.
Ogni anno, per il gruppo, la cene è diversa; ogni anno si scava intorno a qualcosa che non si era visto...
e tra le altre cose, quest'anno è stato interessante riflettere sulla canzone del capretto, un canto finale della festa che è vivo in moltissime tradizioni e che da noi può essere incarnato nella canzone di Branduardi "Alla fiera dell'Est".
Ci era mai capitato di pensare quanto questa canzone fosse legata alla Bibbia? Sicuramente sarà accaduto a pochi tra noi. Fino a ieri, per esempio, nessuno se ne era accorto nel nostro gruppo...
E' stata una delle tante belle "sorprese" della serata, oltre, naturalmente, al cibo magistralmente preparato dai partecipanti utilizzando le ricette tradizionali di questa festa.
Un'esperienza da coltivare e da ripetere...
Prossimo appuntamento per il gruppo sarà la serata del ciclo "Il Potere dei Salmi", mercoledì 4 maggio.

Pesach Kasher Vesameach (che sia un Pesach adatto e felice)

Simbolo...

Avere un'idea spesso non basta, perché rischia di non concretizzarsi mai, se non la àncori a qualcosa: una parola, un simbolo...
Il mio primo elaborato è stato stimolato dall'idea di riunire alcune persone in un gruppo di studio, dando loro una identità.
Era il seme da cui sarebbe sorto il circolo culturale dei Giunchi. Trovare un logo era rendere visibile il gruppo.
Ho scartabellato (bella parola che richiama una ricerca cartacea che non c'è più) tra vecchi files alla ricerca della storia nel circolo, e ho recuperato alcune cose che voglio condividere con voi.


Tra la fine degli Anni Ottanta e l'inizio dei Novanta circolava tra i primi telematici una raccolta di immagini tratte da riviste americane di diritti civili di una ventina d'anni prima, immagini libere che richiedevano solo una comunicazione per essere usate.
Oggi che utilizziamo misure come i Tera, fa sorridere ricordare che questa raccolta, "zippata", era contenuta su un piccolo floppy da 720 kb!!! 
I temi erano i più vari, ma alcuni mi colpirono e iniziai a usarli, a elaborarli, sino a farne miei simboli.
Il primo nato è stato, come dicevo, I Giunchi, poi l'elaborazione di un logo per la Process Acupressure(R) Italia, poi, via via, altri disegni che visualizzassero l'attività del circolo.
Ve ne propongo alcuni in questo post con le righe che li accompagnarono, come mio "amarcord" personale.


Giunchi
Fragile e leggero
È il giunco
Che al vento si china,
Si piega…

Forti e resistenti
Alle tempeste
Sono i giunchi uniti.
Insieme formano
La barca di Ra,
Reggono e conducono
Chi cerca
A nuove conoscenze.










domenica 3 aprile 2011

Rinascere con il Bambino Meraviglioso: l'Albero genealogico e la mappa ancestrale

Ancora una volta la giornata mensile di " Rinascere col Bambino Meraviglioso" è stata piena di emozioni e sorprese, di scoperte e guarigioni...
Sabato è stato dedicato, ancora una volta, allo studio del proprio Albero genealogico e ognuno ha potuto sperimentare di persona quali e quanti legami tutti noi abbiamo con i nostri avi.
Un legame che attraversa il tempo, che talvolta ci lega più di quanto non avremmo mai pensato, ma anche un legame che, una volta riconosciuto e onorato, possiamo staccare.
Staccare non significa "spezzare", ma depotenziare in quelle parti che ancor oggi ci condizionano. E questo è "guarire".
Per esempio, rileggere il lutto per un figlio non nato per volere superiore; riconoscere e onorare la creatura che ci ha lasciato troppo presto, può liberare dalla tristezza, da un senso di vuoto che sembrava privo di ragione.
E alla fine della giornata, la gioia liberatoria del ballo e della musica, della risata di cuore che tutti ha unito.

Benedire l'acqua, occasione per il pianeta

Questo blog nasce con un giorno di ritardo rispetto all'appuntamento che Masaru Emoto ha dato a coloro che lo leggono.
La mia visione del tempo, però, mi fa credere che se opero con convinzione, potrò agire in qualsiasi momento e ottenere il risultato nel momento opportuno.
Per questo motivo, posto comunque qui la lettera da lui inviata.


LA LETTERA
A tutte le popolazioni mondiali,
per favore inviate preghiere di amore e gratitudine all'acqua degli impianti nucleari di Fukushima, in Giappone!
Dall'impressionante terremoto di magnitudine 9 e l'incredibile devastante Tsunami, sono ancora disperse oltre 10.000 persone, a 16 giorni dal disastro. Il peggio è che è cominciata a fuoriuscire acqua dagli impianti nucleari, contaminando l'aria, l'oceano e le molecole dell'acqua circostante.
La saggezza umana non è stata in grado di fare molto per risolvere il problema, ma stiamo cercando solamente di calmare la rabbia dei materiali radioattivi nei reattori scaricandoci sopra dell'acqua.
Non c'è veramente nient'altro da fare?
Io penso di sì. Dopo una ricerca tecnologica di oltre 20 anni di misurazioni dell'Hado e di foto sui cristalli d'acqua, ho avuto modo di testimoniare che l'acqua può mutare positivamente quando riceve la vibrazione pura della preghiera umana, a qualsiasi distanza.
La formula di Albert Einstein sulla energia, E=MC² in realtà significa che l'energia è uguale al numero di persone per il quadrato della loro consapevolezza.
È tempo ora di comprendere il vero significato. Come cittadini del pianeta terra siamo esortati ad unirci alla preghiera cerimoniale. Desidero chiedere a tutte le popolazioni, non solo del Giappone ma di tutto il mondo, di aiutarci per favore a trovare una via d'uscita da questa crisi planetaria !!
La procedura per la preghiera è la seguente:
Nome della Cerimonia: “Inviamo i nostri pensieri d'amore a tutta l'acqua degli impianti nucleari di Fukushima”.
Giorno e orario: 31 marzo 2011 (giovedì) alle ore locali (di ognuno) 12:00 (mezzogiorno)
Recitate per favore la seguente frase:
Acqua dell'impianto nucleare di Fukushima, ci dispiace di farti soffrire. Ti preghiamo di perdonarci. Ti ringraziamo e ti amiamo.”
Recitate ad alta voce o nella mente. Ripetete tre volte a mani giunte. Offrite per favore una preghiera sincera.
Ringrazio tutti di cuore.
Con amore e gratitudine
Masaru Emoto  (www.masaru-emoto.net
Messaggero dell'acqua
Come già detto da altri, possiamo unirci ogni giorno a questa preghiera recitandola tutte le volte che beviamo acqua. La fusione delle vibrazioni dell'acqua e della nostra preghiera non potranno che far bene al pianeta.
Acqua dell'impianto nucleare di Fukushima, ci dispiace di farti soffrire. Ti preghiamo di perdonarci. Ti ringraziamo e ti amiamo.”
(per 3 volte)

venerdì 1 aprile 2011

Anche questo è per il meglio

Nelle mie letture e ricerche sulla cultura ebraica, mi sono imbattuto un giorno nella frase "Gam Zu Le Tovà" e ne sono rimasto affascinato.
Gam Zu Le Tovà significa "Anche questo è per il meglio".
Ci troviamo ogni giorno a lottare contro mille ostacoli, ad arrabbiarci per mille motivi, anche quando i principi del Reiki ci dicono "Proprio per oggi non mi arrabbierò".
Ma trovare una frase che si lega così bene a queste situazioni mi ha colpito.
Quante volte ci sentiamo vittime? Quante volte ci chiediamo se qualcuno, lassù in alto, si è dimenticato di noi, ci ha abbandonato?
Forse un po' di fiducia in Lui non guasterebbe, forse dovremmo credere in un Piano più grande di noi e della nostra quotidianità.
E per questo riporto, riassunto, un racconto di Martin Buber, da I racconti dei Hassidim:
In un piccolo stato, un energico sovrano era consigliato da un ebreo molto saggio, che in ogni occasione era solito ripetere "Gam Zu Le Tovà" (anche questo è per il bene), se il Signore ha voluto che accadesse.
Un giorno una banda di briganti attaccò il corteo reale e il re rimase gravemente ferito a una gamba. Mentre veniva curato,il consigliere ripeté la frase: "Gam Zu Le Tovà".
Il sovrano, poco propenso in quel momento a pensieri filosofici per il dolore, si irritò molto e fece imprigionare il consigliere.
Mesi dopo, per il solstizio di primavera, il re, nuovamente in forma, uscì per una partita di caccia.
Una tribù pagana lo catturò per sacrificarlo alla dea Madre per la festa di primavera, ma quando lo spogliò per prepararlo al sacrificio, vide le brutte cicatrici dovute all'attacco dei briganti e non potendo sacrificare alla dea un uomo meno che perfetto, lo lasciò libero.
Tornato alla reggia, il re fece subito liberare il consigliere, avendo capito che nel suo caso Gam Zu Le Tovà era la verità. Quando però vide il consigliere, stremato dai mesi di prigione, non mancò di fargli osservare come per lui questa frase non avesse avuto valore, dato che aveva dovuto sottostare a una pena ingiusta.
Il consigliere, sorridendo, replicò: se non fossi stato in galera, ieri sarei stato al vostro fianco, catturato con voi, e sarei stato sacrificato al posto vostro, quindi "Gam Zu Le Tovà"!